Parco Pitagora

Matematica e natura

Il Parco di Pitagora

Nel 2001 il Comune di Crotone, attraverso  il programma di Rivitalizzazione Economica e Sociale (Pic Urban 2) si classificò al primo posto per l’ottenimento dei finanziamenti europei.

L’idea era quella mdi riuscire a ricreare un contesto didattico/filosofico originale, divertente ed in perfetta sintonia con la natura! Perché non realizzare un parco ed un museo dedicati a Pitagora e al suo pensiero proprio come, per anni il presidente della Mathesis (sezione di crotone) Carmine Mazzei, aveva sognato?

Parco Pignera, il polmone verde di Crotone, un’area di 18 ettari situata sulle pendici di un rilievo collinare, ben si adattava alla realizzazione del progetto.

Nel 2003, nell’ambito del PicUrban 2, il Comune di Crotone promosse un concorso di idee per la realizzazione dei giardini e del museo.

Al concorso parteciparono 16 gruppi: vincitore risultò il progetto realizzato da OBR open building research. 

Oggi i giardini di Pitagora sono una realtà.

Il parco rappresenta un’occasione per visitatori e abitanti, di familiarizzare con il mondo della scienza in una dimensione che li avvicina altresì alla matematica e alla natura, in perfetta linea dunque, con il pensiero pitagorico.

Questo celebre personaggio che con la propria scuola accrebbe la fama di Crotone elaborò infatti una dottrina che sintetizzava elementi religiosi, filosofici, matematici, musicali, cosmologici ed etici, dedicando attenzione al numero come sostanza ed elemento ordinatore della realtà, dunque anche della natura. 

Parco Pignera, o se ci piace di più, Parco Pitagora, contribuisce ad una nuova forma di turismo culturale e scientifico, rendendo la scienza attraente senza banalizzarla, ma conservandone lo spessore. Lo scopo della sua esistenza è  dunque quello di  sfrondare il discorso scientifico da inutili orpelli comunicativi, per dimostrare come non sia possibile relegare la conoscenza scientifica dei non addetti ai lavori a poche nozioni scolastiche. È necessario comprendere le implicazioni della scienza nella nostra vita quotidiana: da qui la proposta articolata del parco, una prospettiva pluridisciplinare caratterizzata da tecnologie multimediali.

Il giardino di Pitagora, moderno museo all’aperto, coinvolge emotivamente il visitatore, stimolandone la motivazione ad apprendere: il miglior punto di partenza per la successiva evoluzione dell’esperienza didattica. 

Le 16 installazioni (exhibits) presenti nel parco, realizzate dall’architetto Giovanni Panizon in collaborazione con il matematico Daniele Gouthier, oltre ad avere un valore estetico statico, hanno soprattutto funziona didattica e rispondono dunque a precise logiche costruttive.

Di seguito un elenco dei 16 exhibits:
Fontana del Teorema, Albero del Teorema, Fontana Sonora, Fonte Aurea, Xilofono Armonico, Solidi Platonici, Viale di Fibonacci, Viale della Prospettiva Aurea, Universo di Keplero, Lira Cosmica, Compasso Aureo, Triangolo di Tartaglia, Rampa della Tetraktys, Piccolo Teatro Numerico, Spirale Tridimensionale, Pentapiazza.

L’obiettivo del parco non è quello di rivolgersi solo a studenti e giovani, (anche se questi costituiscono un obiettivo fondamentale del progetto, sia perché aperti più di altre fasce d’età alle nuove tecnologie, sia perché bisognosi di contestualizzare le esperienze culturali del passato, cogliendo affinità e divergenze col presente). Visitatori di tutte le età, compresi turisti provenienti dal mondo anglofono sono i benvenuti. Questi ultimi in particolare possono fruire dei contenuti multimediali tradotti e ottimizzati per la lingua inglese. 

Il parco di Pitagora è allora una testimonianza concreta del valore perenne della ricerca e della vitalità delle scoperte del passato, attraverso le loro rielaborazioni successive e rappresenta altresì il loro superamento in virtù di nuove scoperte e riflessioni. Crotone si qualifica così ancora una volta “città di Pitagora” non solo per la presenza storica e spirituale del filosofo, ma anche per l’invito alla conoscenza rivolto agli uomini del XXI secolo, che devono coniugare passato e presente, classicità e modernità per vivere con pienezza il futuro che li attende.